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Mostra Merini-Rotella

Qualche giorno fa ho visitato (ma si può visitare un'emozione?) la mostra di Mimmo Rotella e Alda Merini, "Un ultimo atto d'amore" allestita a Milano presso il Palazzo Reale.

La poesia, meravigliosamente inquietante, di Alda Merini, la spiazzante arte di Mimmo Rotella, le splendide fotografie di Giuliano Grittini e le videoistallazioni di Pierpaolo Venier, concorrono a costruire un percorso emozionante ed estremamente coinvolgente.

Tanto più coinvolgente per chi, come me, ha amato Alda Merini, non solo come poetessa, ma anche come donna, e forse, in modo lato, come madre.

Ho conosciuto Alda quando avevo poco più di due anni e lei frequentava casa mia, insieme ad altri intellettuali, e, unica fra tanti, riusciva a ritagliarsi dei momenti da dedicare esclusivamente a me, che mi arrampicavo sulle sue ginocchia ed ascoltavo incantata le sue stralunate storie.

Ho amato Alda da subito, a pelle, e non perché l'amava mio padre, o almeno non solo.

Quindi quest'ultimo atto d'amore di Milano nei confronti di Alda, di Alda nei confronti di Milano, di Alda e Mimmo nei confronti di quell'icona della bellezza e dell'amore, nonché della disperazione, che era Marilyn Monroe, che entrambi non potevano non amare, tutto questo contribuisce a creare un messaggio tenerissimo e terribile, da una dimensione al di là del tempo e dello spazio, il messaggio che l'arte e la poesia sono e rendono immortali.

Attraversare le sale del Manicomio, del Naviglio, riportano a chi l'ha amata Alda viva e vitale, o come diceva mio padre, in una lettera in cui parlava della devastante morte del fratello, "in stato attivo di morte". La sala degli amici (o non piuttosto degli amori?) ci mostra un Giorgio Manganelli giovanissimo e tormentato accanto ad un'Alda altrettanto giovane, bellissima e altrettanto tormentata, e Alda stessa ci ricorda, sussurrando, che "Merini non sarebbe Merini senza Manganelli", e l'affermazione, di pugno di mio padre, tanto restio a parlare dei suoi sentimenti: "Nell'autunno del '49 ho conosciuto una donna, una giovane scrittrice, destinata ad avere molta importanza nella mia vita di quegli anni", dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, il forte legame e la reciproca influenza fra Giorgio Manganelli e Alda Merini.

Per tutti coloro che amano Alda Merini, che amano Giorgio Manganelli, che amano Mimmo Rotella, che amano Marilyn Monroe, che amano Milano, o che semplicemente vogliono toccare con mano l'immortalità dell'arte, della poesia, della bellezza e dell'amore, una mostra da non perdere. A Milano, Palazzo Reale, fino al 15 febbraio 2011: www.mostrarotellamerini.it.

Lietta Manganelli